Anche i sindaci di Firenze e Venezia, rispettivamente Matteo Renzi e Giorgio Orsoni, condividono l'idea di introdurre un ticket turistico abbracciando quanto affermato dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che è anche presidente del consiglio nazionale dell'Anci: "il contributo di soggiorno è una necessità non solo per Roma, ma per tutti i comuni a vocazione turistica''.
Sul Tirreno di oggi 27 dicembre ho avuto modo di leggere un intervento del Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, a favore di una tassa di soggiorno che possa essere reinvestita per migliorare i servizi della città. A quanto pare, a Pisa, i proventi che derivano dai biglietti venduti per accedere ai monumenti di Piazza dei Miracoli (e non sono poca cosa..) sono gestiti dall’OPA Opera Primaziale Pisana e al Comune resta ben poca cosa, di certo insufficiente a coprire ‘il costo’ sociale dei turisti che visitano Pisa.
Mi chiedo se quanto deriva dal ticket bus (gabella di più di 100 euro per ogni bus turistico che si ferma a Pisa e provate a pensare quanti bus arrivano a Pisa ogni giorno..) venga investito per coprire almeno in parte questi costi o se invece, come succede a Lucca, non si riesca a reinvestire perché chi gestisce il ticket è sì una emanazione del Comune però non può essere controllata perché in realtà è una holding.. bohhh???
Questo è un altro discorso.. però la domanda è sempre la solita: ma dove vanno ‘sti soldi? Dobbiamo ancora chiedere ai turisti un ulteriore esborso a fronte di promesse di miglioramenti che non vedranno mai? (e forse nemmeno noi)
Non solo, se stiamo cercando di incrementare il turismo ‘che si ferma’ piuttosto che il ‘mordi e fuggi’ (che orribile definizione), questa manovra non è un controsenso? Aumentiamo i ticket bus perché così la gente è incentivata a fermarsi e poi introduciamo una tassa per chi si ferma.. “chi siete? cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino!”
Secondo Claudio Albonetti, Presidente di Assoturismo-Confesercenti questa tassa sarà ‘mortale' soprattutto per il turismo stagionale: "Ci risiamo: sul turismo sta per piombare l'ennesima gabella, l'odiata tassa di soggiorno. Non bastava un castello impositivo impressionante, l'iva, il costo del lavoro più alto dei nostri competitor e una faraonica disorganizzazione della politica del turismo sul territorio. Servirebbero politiche di incentivazione per favorire maggiori flussi turistici, invece tassiamo chi sceglie il nostro Paese per le vacanze o per un viaggio culturale. E' tragicamente evidente infatti che una volta introdotta nelle grandi aree metropolitane la "gabella" dilagherà a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale. Purtroppo il rischio di ulteriori fughe di turisti è possibile ed i responsabili di questo dovranno renderne conto agli imprenditori che investono ed ai lavoratori che perdono il lavoro".
"Prendiamo atto" conclude Albonetti "che i nostri concorrenti sono agguerriti e favoriti da Istituzioni più consapevoli e sensibili alle opportunità offerte dal turismo per la crescita dell’occupazione e del PIL".
Prendiamo atto che per i nostri politici il turismo non è una risorsa, ma un limone da spremere.
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